Mission e Vision della Biblioteca del protestantesimo

Presentando qui la Biblioteca di Cultura e Storia del Protestantesimo vorremmo definirla come luogo istituzionale, non confessionale ma laico, che nasce certamente nell’orizzonte particolare dell’identità protestante ma che vuole stimolare, al di là di chiusure confessionali, la mente critica e lo spirito di indagine all’interno di convinzioni culturali consolidate nei discorsi religiosi.

Luogo istituzionale.
La nostra tradizione protestante è lunga e per essere presentata nella nostra città ha bisogno di non essere frammentata in episodi anche importanti, ma di trovare un luogo dove la sua continuità nel tempo e nello spazio è raccolta e, in qualche modo, sistematizzata, per essere ravvisabile e consultabile. Questa memoria storica che raccoglie un’esperienza è un momento culturale, qualcosa di stabile, un’istituzione. Come una biblioteca appunto.
Presentando la nostra continuità di presenza culturale vorremmo essere riconoscibili perché possediamo qualcosa che non interessa solo le nostre radici ma interessa tutti. Anche chi non crede.

Spazio non confessionale ma laico.
La radice confessionale è certamente presente per ragioni storiche e di provenienza, ma l’origine religiosa non è il presupposto del discorso comune che con questa biblioteca vorremmo fare.
La biblioteca appartiene alla città nella sua pluralità.

Biblioteca di Cultura e Storia del Protestantesimo
Non: di “Cultura e Storia Protestante”, perché l’aggettivo “protestante” darebbe una qualificazione confessionale al progetto.
Ciò vuol dire che il protestantesimo che pure ha una sua particolare identità nella storia e nella cultura non la considera un’identità fissa e stabile, ma in un certo senso queer. Identità parziale capace di mettersi in discussione. Un’identità non già pronta ma capace di generarsi da una relazione.
Il protestantesimo è un valore, ma non esiste nel mondo delle discussioni umane un insieme delle cose belle e buone capace di contenere tutti i valori buoni. Non esiste un sistema “saturo” di valori. Ciascun sistema di valori non può credersi totale e onnicomprensivo ma deve lasciare fuori di sé altri valori. Che sono valori, che richiedono un riconoscimento come valori. Anche se non appartengono al proprio sistema di valori.

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